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Può un film riuscire a restituire quel senso di vertigine e quell'intensità psicologica che caratterizzano le opere di William Faulkner, una delle voci più complesse della narrativa americana del Novecento? È questa la domanda a cui il volume di Beatrice Melodia Festa cerca di rispondere attraverso l'analisi di due romanzi della fase maggiore di Faulkner, "The Sound and the Fury" e "As I Lay Dying" e delle rispettive trasposizioni. Mettendo a confronto il linguaggio cinematografico e l'opera letteraria, questo volume si propone di osservare il modo in cui il cinema ha tradotto la complessità formale dei grandi romanzi di Faulkner con procedimenti estremamente diversi e talvolta sperimentando tecniche cinematografiche rivelatesi utili a produrre un'esperienza visiva conforme al testo letterario
(pp. 160, euro 15)